Il gioco del poker è sicuramente il primo gioco che viene in mente quando si pensa al mondo dei casinò e ai giochi di carte d’azzardo.
Un gioco ormai diventato universale, che si pratica in qualsiasi paese e che ha portato alla nascita di svariati tornei professionali. Sebbene sia giocato ovunque, nel corso del tempo sono nate tante varianti diverse, tra cui spicca sicuramente il Poker Texas Hold’Em.
Questa variante del poker è probabilmente quella più conosciuta e apprezzata: i giocatori iniziano con due carte in mano nella fase di pre-flop, dove possono decidere se proseguire al flop (facendo “call” per eguagliare la puntata di partenza del grande buio oppure “bet” aumentando) oppure se lasciare la mano (con un “fold”).
Durante la fase di flop, vengono scoperte tre carte e i giocatori possono decidere se puntare di nuovo, alzare le puntate oppure se uscire dal gioco, fino ad arrivare alla fase di Turn e di River, dove in entrambi i casi viene aggiunta una carta in tavola.
Le regole del gioco sono molto semplici da capire e milioni di giocatori scelgono il Texas Hold’Em ogni anno: qual è però la storia dietro questa variante del classico poker?
Texas Hold’Em, tra origini persiane e il Far West fino all’arrivo in Texas
Come ogni gioco di carte, riuscire a risalire esattamente alle origini non è mai semplice: per quanto riguarda il poker, molti studiosi ritengono che le radici del gioco si possono ritrovare addirittura in Persia intorno al diciassettesimo secolo. Il gioco, chiamato Âs Nas, poi arrivò negli USA probabilmente per via di alcuni marinai francesi (o altri militari) che impararono il gioco nelle colonie persiane durante i loro anni di servizio e lo esportarono a New Orleans negli Stati Uniti (a quei tempi colonia francese).
A quell’epoca i giochi di carte prendevano forma principalmente per il passaparola: spesso le regole potevano cambiare anche da una regione all’altra e ci si riuniva per giocarli principalmente ai bar e pub, oltre che a casa. Nel corso dei secoli poi il gioco del poker si è spostato nei grandi casinò americani ed è pure sbarcato online, come nel casino live di Betfair: qui gli utenti possono giocare da remoto, comodamente da computer o telefono, partecipando a una partita in streaming con un croupier in carne e ossa.
Di certo, il fatto che dei marinai francesi importarono probabilmente il gioco persiano può giustificare la sua forte espansione sui battelli a vapore che si spostavano lungo il Mississipi nella seconda metà del diciottesimo secolo. Questi battelli diventavano dei veri e propri casinò itineranti, che si spostavano da una città fluviale all’altra, e ciò velocizzò sicuramente la conoscenza del gioco su tutta la costa est americana.
Il poker però ebbe un vero e proprio boom durante l’epoca della corsa all’oro nel Far West, ovvero la costa ovest americana. Qui spesso si usavano piccole pepite o polvere d’oro (o altri minerali preziosi) per scommettere durante le partite nei saloon. Di certo, le prime testimonianze scritte delle sale da gioco di poker risalgono al 1829, riportate da un attore britannico espatriato negli USA, Joe Cowell, che descriveva un abbozzo del classico gioco da poker.
La variante Texas Hold’Em fu inventata però in Texas, come riportato dalla legislazione del Texas, a inizio Novecento nella cittadina di Robstown. Il gioco prese subito piede in Texas e arrivò fino alla città di Las Vegas: sicuramente il Texas Hold’Em, così come molti altri giochi, influenzarono tantissimo la costruzione della città e la sua storia, famosa in tutto il mondo sia in passato, sia ai nostri giorni, per essere la capitale del gioco. Inizialmente, tra gli anni Cinquanta e Sessanta il gioco si poteva provare solamente in pochi casinò della città, ma dopo i primi tornei si espanse rapidamente. Nel periodo degli anni Settanta e Ottanta, moltissimi turisti visitarono la città e agli inizi del 1980 arrivò anche in Europa. Oggi il Texas Hold’Em è la variante di poker più giocata al mondo.