Orologi da scacchi per velocizzare il gioco al WSOP

Daniel Negreanu, uno dei giocatori di poker più celebri e rispettati al mondo, ha lanciato una proposta destinata a far discutere l’intero ambiente competitivo: introdurre orologi da scacchi durante i tornei del World Series of Poker (WSOP) per combattere il fenomeno dello stalling, ovvero i ritardi volontari che alcuni giocatori usano per ottenere vantaggi tattici. L’idea è quella di rendere il gioco più fluido, corretto e spettacolare, soprattutto nei momenti cruciali come la “bolla” o i salti di premi.

Negreanu ha definito lo stalling “una macchia sul gioco”, spiegando che troppe mani vengono giocate in modo esasperatamente lento, con impatti negativi sia sull’esperienza dei giocatori al tavolo sia su quella del pubblico che segue gli eventi in diretta.

Cos’è lo stalling e perché rovina il poker

Lo stalling è una strategia non scritta ma molto diffusa nei tornei di poker, in cui alcuni giocatori rallentano deliberatamente le decisioni per far passare il tempo, nella speranza che altri vengano eliminati e loro possano salire di posizione e ottenere premi maggiori. Questo comportamento è particolarmente frequente vicino alla zona dei premi o durante fasi sensibili del torneo.

Secondo Negreanu, questa tattica non solo è sleale, ma rende l’esperienza di gioco frustrante e poco spettacolare, soprattutto per i professionisti che cercano un confronto sportivo leale.

La proposta: un sistema simile agli orologi degli scacchi

La soluzione proposta da Daniel Negreanu è chiara e ispirata al mondo degli scacchi: ogni giocatore avrebbe a disposizione un tempo complessivo da gestire per le proprie decisioni. A ogni mano verrebbe applicato un breve delay iniziale (es. 5 secondi) e un incremento (es. 10 secondi guadagnati per ogni azione veloce), creando così un bilanciamento tra riflessione e ritmo di gioco.

Questo meccanismo:

  • Incoraggia azioni più rapide
  • Penalizza i rallentamenti sistematici
  • Premia chi mantiene un buon flusso decisionale
  • Rende l’esperienza più godibile per spettatori e partecipanti

Negreanu ha sottolineato che chiamare il “clock” (cioè chiedere al dealer di avviare un timer su un giocatore che ci sta mettendo troppo) non dovrebbe essere visto come una mancanza di rispetto, ma come un diritto di tutti al tavolo.

Un cambiamento già in corso

Molti circuiti professionali, come il Triton Poker e alcuni eventi del WPT, già utilizzano sistemi simili. Anche diversi tornei high roller applicano meccaniche di “action clock”, con risultati molto apprezzati. L’introduzione ufficiale di questo sistema al WSOP sarebbe un passo ulteriore verso una standardizzazione internazionale.

Nel frattempo, anche altri giocatori di spicco hanno appoggiato la proposta, rilanciando l’hashtag #CallTheClock per sensibilizzare la community sull’importanza di agire in modo responsabile e rispettoso del tempo altrui.

Il WSOP accetterà la proposta?

La palla ora passa agli organizzatori del World Series of Poker. Implementare un sistema a orologio richiederebbe modifiche logistiche importanti: strumenti tecnologici dedicati, formazione dei dealer, e probabilmente un periodo di transizione con tornei sperimentali. Tuttavia, i benefici in termini di qualità del gioco, trasparenza e spettacolarità potrebbero giustificare lo sforzo.

Se approvata, questa proposta segnerebbe una vera e propria rivoluzione nel poker dal vivo, riportando l’attenzione sull’aspetto più nobile del gioco: la sfida mentale e strategica, senza scorciatoie né sotterfugi.

Daniel Negreanu, ancora una volta, dimostra di non essere solo un campione di carte, ma anche un punto di riferimento per l’evoluzione sportiva e culturale del poker.