Nel poker tradizionale online, anche sulle piattaforme crypto, è sempre presente un’entità centrale che agisce da dealer virtuale, responsabile della distribuzione delle carte e della gestione del gioco. Questo comporta due grandi problemi: assenza di trasparenza reale (le carte vengono distribuite da un server, non verificabile) e necessità di fidarsi di una piattaforma, spesso centralizzata. Le blockchain hanno cercato di risolvere questo attraverso il codice aperto e l’immutabilità, ma c’è un ulteriore passo da compiere: non dover più rivelare le proprie informazioni private, nemmeno alla rete.
Ed è qui che entrano in gioco le zero-knowledge proofs (ZK-proofs): un meccanismo crittografico che permette a un giocatore di dimostrare qualcosa senza rivelarne il contenuto, ad esempio che una mano è valida o che una giocata rispetta le regole, senza mai mostrare le proprie carte.
Cosa sono le Zero-Knowledge Proofs e perché sono rivoluzionarie per il poker

Le ZK-proofs sono un concetto di crittografia che permette a un partecipante (detto prover) di convincere un altro (il verifier) che una determinata affermazione è vera, senza rivelare alcuna informazione aggiuntiva oltre alla veridicità dell’affermazione stessa.
Nel contesto pokeristico, questo si traduce in:
- Un giocatore può dimostrare di avere una combinazione valida (es. full house) senza mostrarla.
- La piattaforma o lo smart contract può verificare l’integrità del mazzo, la correttezza della distribuzione delle carte e la validità delle mani senza accedere al contenuto sensibile.
- La sicurezza diventa matematica e distribuita, non più basata sulla fiducia in un sistema centralizzato.
Le ZK-proofs sono usate già in tecnologie come zk-SNARKs e zk-STARKs, implementate in blockchain come zkSync, StarkNet, Aztec o Mina Protocol. Oggi, alcune di queste chain stanno esplorando l’uso del gioco decentralizzato tramite queste primitive.
Come potrebbe funzionare una partita di poker con ZK‑proofs
Una partita on-chain basata su ZK-proofs si svolgerebbe così:
- Il mazzo viene generato pubblicamente on-chain, ma in modo crittograficamente sicuro. Ogni carta è un commitment (es. hash) nascosto.
- Ogni giocatore riceve carte “criptate”, che può svelare solo localmente tramite chiavi private.
- Quando un giocatore agisce (check, bet, fold), può farlo senza rivelare le carte.
- In caso di showdown, può dimostrare con una ZK-proof di avere, ad esempio, un tris di 7, senza mostrare le carte stesse.
- Lo smart contract verifica la prova ZK, assegna il piatto e aggiorna lo stato on-chain, senza mai conoscere il contenuto delle carte.
Questo approccio apre le porte a un poker davvero trustless e privacy-preserving, dove nemmeno il contratto intelligente “conosce” le informazioni sensibili.
I vantaggi della privacy totale nel poker Web3

L’uso delle ZK-proofs in poker crypto offre vantaggi unici:
- Nessun rischio di collusione lato server: anche la piattaforma non può vedere le carte dei giocatori.
- Nessun data leakage o analisi comportamentale: le mani non sono visibili a terzi, quindi niente data mining esterno.
- Giocatori veramente anonimi: non è più necessario nemmeno usare pseudonimi o avatar.
- On-chain verification pubblica e trasparente, ma senza rivelare nulla di privato.
Inoltre, si potrebbero immaginare tornei in cui i partecipanti sono indirizzi anonimi, con buy-in tramite ZK-payments (es. Aztec, Railgun), premi distribuiti in stablecoin o token nativi via multisig o Gnosis Safe.
Limiti attuali e ostacoli tecnici da superare
Tuttavia, esistono ancora ostacoli reali all’adozione di questa tecnologia:
- ZK-proofs sono computazionalmente costose, anche se nuovi standard come zk-SNARKs offrono ottimizzazioni significative.
- Le blockchain devono supportare circuiti personalizzati e prover compatibili. Non tutte le chain EVM lo fanno nativamente.
- Lo sviluppo di smart contract per ZK è più complesso, e richiede tool come Circom, SnarkJS, o Noir (Aztec).
- È difficile combinare randomness on-chain verificabile (es. distribuzione carte) con privacy elevata: servono generatori di numeri casuali verificabili ma non tracciabili.
Attualmente non esistono ancora poker room completamente ZK-native, ma sono in sviluppo progetti in ambito gaming e scommesse Web3 con privacy totale (es. zkPoker come concetto teorico, Dark Forest come esempio ispiratore lato gameplay).
Le ZK-proofs stanno trasformando il concetto stesso di “gioco online”. In un mondo Web3, dove ogni mossa è verificabile, ma niente è esposto, il poker torna ad essere un gioco tra persone, non tra giocatori e sistema. È un ritorno all’essenza: abilità, strategia, psicologia… senza ingerenze, bias o terze parti.
Sebbene non siamo ancora al punto di vedere tornei WSOP interamente on-chain con ZK, la direzione è tracciata. Le blockchain del futuro ospiteranno non solo giochi, ma vere e proprie esperienze ludiche anonime, sicure e trasparenti. E il poker sarà al centro di questa rivoluzione.