Le 10 mani di partenza da giocare sempre

Molti giocatori credono che la chiave per vincere nel poker sia bluffare o leggere negli occhi gli avversari. In realtà, tutto inizia da una sola, semplice decisione: quali mani giocare preflop. La maggior parte delle perdite nel lungo periodo non avviene per un brutto river, ma per una cattiva scelta prima del flop. Imparare a selezionare le mani iniziali più profittevoli è la base di ogni stile vincente, dal tight-aggressive allo stile GTO. Questa guida ti mostra le 10 mani che dovresti sempre giocare, spiegandoti il perché, e ti aiuta a riconoscere quelle pericolose e sopravvalutate che è meglio evitare.

Perché la selezione delle mani iniziali è così importante

Nel Texas Hold’em, ogni mano giocata ha un valore atteso (EV). Alcune mani hanno EV positivo: nel lungo periodo ti faranno vincere. Altre hanno EV negativo: più le giochi, più perdi. Il segreto dei giocatori vincenti è semplice da descrivere, ma difficile da applicare con costanza: giocare solo mani con aspettativa positiva, e foldare tutte le altre. Le mani forti non solo vincono più spesso, ma sono anche più facili da gestire postflop. Quelle deboli, al contrario, ti mettono in difficoltà anche quando sembrano buone.

AA: la miglior mano iniziale in assoluto, da spingere sempre

La coppia di assi è la mano che tutti sognano. Contro una singola mano qualsiasi, vince circa l’85% delle volte. Ma la sua forza vera è nella dominanza: domina tutte le altre coppie, AK, AQ, e moltissime broadway. L’errore più comune è giocarla in slowplay: nel cash game e nei tornei deep, bisogna puntare forte fin da subito. Se trovi resistenza, è solo meglio. Ogni chip che entra nel piatto con AA è un investimento corretto, anche se il colpo non va a buon fine nel breve.

KK: potente e dominante, ma vulnerabile a un solo scenario

La seconda miglior starting hand è solo leggermente inferiore ad AA. L’unica vera minaccia è l’apparizione di un asso al flop, che capita nel 22% dei casi. Ma questo non significa rallentare l’azione. KK è una mano da rilanciare e reraisare senza timore. Solo contro avversari ultra-tight che 4-bettano solo con AA o AK si può pensare di controllare. Negli altri casi, è una mano da trattare con aggressività assoluta.

QQ: molto forte, ma richiede attenzione postflop

Le donne sono un’ottima mano da rilancio, specialmente da middle o late position. Tuttavia, vanno gestite con consapevolezza. Una 3-bet da parte di un avversario molto chiuso può indicare range che includono mani migliori (KK, AA, AK). Inoltre, quando al flop compare un asso o un re, bisogna ridimensionare le aspettative. QQ resta una mano profittevole, ma più soggetta a errori se sopravvalutata.

AK suited: una mano premium anche senza essere una coppia

AK suited è una delle mani con il più alto potenziale complessivo. Non solo può formare top pair con il miglior kicker, ma apre la strada a progetti di colore e scala. Ha una equity elevata contro quasi tutto il range avversario e gioca benissimo in piatti deep. È perfetta per le 3-bet, ottima in bluff contro mani medie, e molto potente anche contro pocket pair alte, contro cui è spesso in coinflip.

JJ: una mano forte ma tra le più difficili da gestire

La coppia di jack è una trappola per chi non sa cosa aspettarsi. Forte preflop, spesso dominante su board low, ma tremendamente vulnerabile a overcard. Se giochi contro avversari loose, JJ è un’ottima mano per isolare. Contro avversari tight o in presenza di raise e reraise, serve molta prudenza. Non è raro dover foldare JJ preflop contro certi profili, specialmente nei tornei contro shove da short stack.

TT: pocket solida che offre value e set mining

I dieci sono l’ultima delle pocket pair premium. Aprono bene i flop bassi, giocano in posizione e spesso si trovano in vantaggio contro range larghi. Tuttavia, appena arriva una overcard (Q, K, A), la situazione cambia. Da giocare in open raise da quasi tutte le posizioni, da 3-bettare solo contro avversari loose. Nei piatti multiway, il loro valore cresce quando trovi il set.

AQ suited: equilibrio tra forza pura e giocabilità

AQ suited è una mano molto forte, ma non imbattibile. Fa top pair con kicker dominante e ha equity su molti flop semi-wet. Tuttavia, contro 3-bet da avversari tight può essere dominata. Da bottone o cutoff, è perfetta per aggredire. Fuori posizione, meglio evitare di esagerare. La versione suited migliora molto il valore della mano rispetto a AQ off.

AJ suited: solida, ma spesso sovrastimata

AJ suited è una mano decente, ma spesso sopravvalutata dai principianti. Contro range medi ha buon equity, ma è dominata da AQ, AK, e anche da mani speculative che possono superarla postflop. Se sei in posizione, può essere giocata in call o in open raise. Contro una 3-bet seria, è meglio foldare o valutare un flat solo se il tuo avversario è molto loose.

KQ suited: bella da vedere, ma non una premium

KQ suited è perfetta per late position. Ha buona connettività, possibilità di colore e spesso fa top pair decente. Tuttavia, è dominata da AK e AQ, quindi non è da overgiocare. Contro open da early position, meglio foldare o chiamare solo in posizione. Ottima mano per steal, meno indicata per call passivi fuori posizione.

99: da giocare per valore o per cercare il set

La coppia di nove è la più debole tra le premium, ma ancora profittevole. Su board bassi può dominare, mentre in presenza di overcard va ridimensionata. L’obiettivo principale è cercare il set, specialmente in piatti multiway. Giocala con disciplina e senza innamorarti se non migliori al flop.

Le mani da evitare: le trappole più comuni per i principianti

Ci sono mani che sembrano forti ma sono statisticamente pericolose. Sono mani che perdono più spesso di quanto vincono, soprattutto perché vengono giocate male. KJ off, QT off, A9 off, QJ off, tutte queste mani sono dominate da mani migliori e difficili da gestire. Anche le coppie basse, come 22-55, vanno giocate solo con lo stack giusto e nella situazione corretta. Se cerchi il set e lo manchi, devi saper foldare subito.

Nel poker vincente non si gioca per partecipare, si gioca per avere un vantaggio statistico e strategico. Le mani iniziali sono la base: scegli bene cosa giocare, fallo dalla posizione giusta e non forzare azioni con mani che non meritano. La vera forza del giocatore solido sta nella selezione: chi sa quando foldare guadagna molto più di chi sa solo rilanciare.