Nel poker moderno, soprattutto in quello online, molti giocatori affidano quasi completamente le loro scelte agli strumenti statistici forniti dai software di tracking. Programmi come PokerTracker o Hold’em Manager hanno rivoluzionato il modo in cui i professionisti e i grinder affrontano le partite, offrendo dati dettagliati sui comportamenti degli avversari. Tuttavia, c’è un limite che spesso viene sottovalutato: i numeri, da soli, non raccontano tutta la storia. Le statistiche medie raccolte da un HUD mostrano solo una faccia della realtà.
Ti dicono quante volte un giocatore entra nel piatto o con quale frequenza rilancia, ma non ti dicono perché lo fa, se cambia stile in base alla pressione, o se è influenzato da dinamiche emotive che i numeri non possono registrare. Ecco perché costruire un database di note personalizzate e contestualizzate sui tuoi avversari rappresenta una delle armi più sottovalutate ma incredibilmente efficaci per trasformarti in un giocatore superiore alla media.
Quali informazioni fanno davvero la differenza

Molti commettono l’errore di scrivere note troppo generiche o, al contrario, di raccogliere dettagli insignificanti che rendono difficile orientarsi nelle decisioni future. Un database utile deve contenere informazioni precise, contestuali e ripetibili. Questo significa che dovresti concentrarti su tutto ciò che non può essere dedotto da un semplice HUD e che descrive comportamenti ricorrenti. Se ad esempio un giocatore effettua sempre una continuation bet sul flop ma si arrende troppo facilmente al turn, questa è un’informazione che puoi sfruttare ogni volta che lo affronti. Oppure potresti notare che un player effettua sempre overbet sul river soltanto quando è in bluff, perché cerca di spaventare avversari più deboli. Annotare schemi di questo tipo ti permette di costruire un profilo dinamico che va ben oltre il semplice VPIP o PFR.
Il vero segreto sta nell’osservazione attiva e nella capacità di collegare le azioni a schemi più ampi. Se ad esempio noti che un avversario tende a giocare in modo aggressivo solo quando è in posizione, mentre diventa passivo fuori posizione, questa è una tendenza che potrai sfruttare ogni volta che ti trovi a giocare contro di lui da posizione favorevole. Allo stesso modo, se un giocatore mostra segni di tilt dopo aver perso un grosso piatto, come iniziare a rilanciare ogni mano o effettuare puntate sproporzionate, questo comportamento deve finire immediatamente nelle tue note. Annotare le reazioni emotive è tanto importante quanto registrare le strategie tecniche, perché il poker è anche un gioco psicologico. Inoltre, uno degli aspetti più sottovalutati è il timing delle azioni. Alcuni giocatori, inconsapevolmente, danno informazioni preziose attraverso la velocità con cui prendono le decisioni. Se un avversario tanka solo con mani forti o agisce in modo fulmineo quando bluffa, saperlo può darti un vantaggio enorme nelle situazioni chiave.
Un buon database deve essere chiaro, ordinato e facilmente consultabile. Non ha senso raccogliere cento note se poi non riesci a ritrovarle o interpretarle rapidamente durante il gioco. Ti consiglio di seguire sempre una struttura precisa, indicando la data, la mano osservata, il comportamento rilevato e un commento sul risultato. Ad esempio, potresti scrivere: “13/05/2025 – A2s da UTG – Apre con mani marginali da early position – Ha foldato su 3-Bet”. Questa semplice annotazione ti permette di richiamare alla mente il comportamento di quel giocatore ogni volta che lo rivedi al tavolo, senza confonderti. Puoi anche usare codici colore o etichette per classificare i giocatori secondo il loro stile prevalente: loose, tight, aggressivo, passivo, over-bluffer o calling station. L’importante è che le tue note siano funzionali all’azione, non solo una raccolta di osservazioni fini a se stesse.
Dove e come conservare le tue annotazioni

Hai diverse possibilità per archiviare il tuo database. I software di tracking offrono spesso un sistema integrato per le note, che però è limitato alla piattaforma su cui stai giocando. Se giochi su più siti o preferisci avere un archivio personale più completo, puoi usare un foglio di calcolo, un documento di testo organizzato per categorie, oppure strumenti digitali come Notion, Evernote o Google Keep. Questi strumenti ti permettono di avere accesso alle tue note anche da dispositivi diversi e di mantenerle sincronizzate. L’importante è dedicare del tempo non solo a raccogliere le informazioni, ma anche a rivederle e aggiornarle periodicamente. Un giocatore può evolvere, correggere i propri errori o cambiare stile, e il tuo database deve riflettere questa evoluzione per restare sempre efficace.
Il bello di questa pratica è che più la applichi, più diventa potente. All’inizio potresti sentirti sopraffatto o pensare che sia inutile. Ma nel lungo periodo, il valore delle tue osservazioni crescerà esponenzialmente. Dopo qualche mese, ti ritroverai ad avere un archivio di dati qualitativi che nessun software potrà mai offrirti. Ti ricorderai delle debolezze dei tuoi avversari meglio di quanto loro ricordino le proprie mani perse. E questo ti permetterà di giocare un poker di livello superiore, dove le tue scelte non saranno mai casuali o basate solo su numeri freddi, ma su conoscenze reali, costruite e verificate nel tempo.