Short Deck Poker: guida completa alla 6+ Hold’em per giocatori che vogliono un vero edge

La Short Deck o 6+ Hold’em è la variante moderna più esplosiva del poker. Nasce nei circoli high-stakes asiatici e oggi è presente nei tornei più importanti. Si gioca con un mazzo da 36 carte perché si rimuovono 2, 3, 4, 5, il che rende il gioco più rapido, con più azione e varianza elevata. Cambiano le probabilità, cambiano le gerarchie delle mani, devono cambiare anche le abitudini strategiche.

Le regole che cambiano davvero il gioco

Nella Short Deck le scale escono più spesso, per questo la colore batte il full. L’asso può valere alto o basso, quindi sono valide scale come A-6-7-8-9. Con meno carte deboli in circolo, tantissime mani diventano più giocabili, le equity sono più vicine e i piatti crescono in fretta. Questo significa che le decisioni marginali sono frequenti e contano più del solito. Anche i blocker hanno più peso, perché una singola carta può spostare percentuali in modo sensibile.

Preflop: scordatI gli schemi dell’Hold’em classica

Le tabelle preflop standard non funzionano. Nel mazzo corto cambiano frequenze e connessioni.

  • Le coppie sono forti, soprattutto 10-10 e superiori, perché set e overpair hanno più chance di impattare il board.
  • I suited connector restano fondamentali: la colore è un mostro che batte il full, quindi le mani suited salgono di valore.
  • Le broadway come A-K, K-Q, Q-J mantengono solidità grazie alla facilità di chiudere scala.
    Allarga i range di apertura rispetto al No Limit Hold’em tradizionale, ma non in modo cieco. Ricorda che le equity si comprimono: più mani competono preflop a distanza ravvicinata, quindi i piccoli edge derivano da selezione oculata e da posizionamento.

Posizione e aggressività: la combinazione che paga

Con meno carte e board più collegati, le mani forti si presentano più spesso a tutti. Crescono piatti e pressione decisionale. La posizione diventa ancora più preziosa perché ti concede informazioni e ti permette di controllare la size. Da cutoff e button puoi espandere il range, applicare c-bet mirate e usare aggressione selettiva per forzare fold o massimizzare valore. In Short Deck, più che nell’Hold’em classica, vale la regola aggressione più posizione uguale profitto, ma solo se legata a board letti con cura.

Board reading e piani postflop che vincono

Senza le carte basse, i flop sono più coordinati. Troverai meno board aridi e più texture con draw di scala e coppie forti.

  • La colore vale più del full, quindi i progetti a colore aumentano di peso atteso. Le mani suited meritano spesso di vedere turn e river, specie se abbinate a equity aggiuntiva come overcard o backdoor.
  • Le scale si chiudono con facilità, quindi serve prudenza nel bluff puro. Prediligi semi-bluff con equity reale e scegli con attenzione i board dove hai vantaggio di range.
  • Le continuation bet funzionano meglio su texture dove rappresenti credibilmente le mani forti. Su board molto connessi riduci frequenza o dimensione, privilegia linee che realizzano equity e creano fold equity quando è davvero profittevole.

Varianza e gestione del bankroll

Le 10 mani di partenza da giocare sempre
Mani da giocare – Pokerprofblog.com

Il formato è divertente, ma i swing sono importanti perché mani forti si scontrano più spesso. Servono disciplina di bankroll, controllo del tilt e disponibilità a scalare verso il basso se vivi una fase negativa. Metti in conto più buy-in rispetto all’Hold’em classico, imposta stop-loss e obiettivi realistici. La freddezza mentale è parte della skill in Short Deck.

Tre errori strategici da evitare

  1. Sopravvalutare coppie piccole o assi deboli. Migliorano raramente e possono costare caro. Alza l’asticella di ciò che consideri giocabile in value.
  2. Dimenticare le gerarchie. In Short Deck la colore batte il full. Sembra banale, ma l’errore costa.
  3. Portare passività postflop dall’Hold’em standard. La struttura del formato premia aggressione informata con progetti forti e mani medie che bloccano range avversari.

Cash game e tornei: cosa cambia davvero

Nei cash game si gioca più profondo, quindi hanno valore linee creative, pressione multi-street e mani che costruiscono piatti come suited connector, broadway e draw robusti.
Nei tornei entrano in gioco buio crescenti e ICM. All’inizio pazienza, poi scegli spot selezionati per l’aggressione senza compromettere la sopravvivenza. Riduci i marginali, isola avversari che misvalutano le gerarchie o overgiocano mani intermedie.

Concetti avanzati e tendenze del meta

La teoria GTO in Short Deck è meno definita e i solver sono ancora in evoluzione. Ai livelli alti si vedono strategie preflop ricche di limp, più piatti multiway e bilanciamenti che complicano l’exploitation. Questo lascia spazio a chi studia, sperimenta e adatta il piano più velocemente degli altri. La Short Deck premia creatività e disciplina in parti uguali.

Per vincere in Short Deck serve un reset mentale. Dai più valore alle suited, riscrivi i range preflop, sfrutta posizione e aggressione, gestisci varianza e tilt con metodo. Ricorda le gerarchie corrette e scegli con cura i board su cui combattere. Se lavori su questi aggiustamenti, la 6+ Hold’em diventa un terreno ricchissimo per costruire un vantaggio reale contro avversari ancorati alle abitudini del No Limit Hold’em tradizionale.