Short Deck Poker: Guida completa alla variante più adrenalinica del Texas Hold’em

Il Short Deck Poker, noto anche come 6+ Hold’em, è una delle evoluzioni più avvincenti del poker moderno. Nato nei tavoli high-stakes di Macau, dove si è diffuso tra professionisti e milionari del gioco, oggi è presente in tutti i principali tornei internazionali. Le differenze con il Texas Hold’em classico sono sostanziali: le mani forti si presentano più spesso, i piatti diventano enormi e la fortuna ha un ruolo più accentuato.

Come è nato e si è evoluto il Poker Texas Hold'em
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Cos’è il Short Deck Poker e come si gioca

Nel Short Deck Poker si gioca con 36 carte invece delle tradizionali 52, poiché i 2, 3, 4 e 5 vengono rimossi. Ciò comporta un gioco più rapido e ricco di mani giocabili. Il formato resta lo stesso del Texas Hold’em — con due carte private e cinque comunitarie — ma cambia la gerarchia delle mani:

  • Il colore (flush) batte il full house, poiché è più difficile da ottenere con meno carte.
  • L’asso può fungere sia da carta alta sia da carta bassa, permettendo scale come A-6-7-8-9.
    Queste regole modificano drasticamente il valore delle mani e rendono necessario un approccio strategico completamente nuovo.

Strategia iniziale: scegliere le mani giuste

Nel Short Deck, i classici grafici preflop del Texas Hold’em non valgono più. Con un numero ridotto di carte, le probabilità cambiano, e molte mani mediocri nel poker tradizionale diventano forti qui.

  • Le coppie alte (10 o superiori) sono estremamente preziose: più facili da migliorare e più difficili da battere.
  • I suited connectors (come J-10 o 9-8 dello stesso seme) sono ancora più importanti, poiché i colori superano i full.
  • Le Broadway hands (A-K, K-Q, Q-J) mantengono grande valore grazie alla maggiore facilità di completare scale.
    Con un mazzo più corto, le equity preflop delle mani sono più vicine: più mani sono giocabili e le piccole differenze diventano decisive. Inoltre, i blocker (carte che limitano le combinazioni forti avversarie) assumono ancora più importanza tattica.

Posizione e aggressività: due armi indispensabili

Nel Short Deck, avere la posizione giusta al tavolo è vitale. Agire per ultimi offre un vantaggio enorme, poiché le mani forti si scontrano più spesso e le decisioni richiedono maggiore precisione.
Il ritmo è più veloce, le puntate più frequenti e i giocatori tendono a rilanciare con maggiore aggressività. Per restare competitivi, serve rispondere con la stessa intensità: controllare il piatto non è quasi mai una buona idea.
Quando ti trovi in bottone o cutoff, puoi allargare il range d’apertura e sfruttare la posizione per mettere pressione agli avversari. Nel Short Deck vale più che mai la regola: posizione + aggressività = profitto.

Lettura del board e adattamento tattico

Con le carte basse eliminate, i flop diventano più coordinati: le scale e le doppie coppie appaiono più frequentemente, mentre i board “secchi” sono rari. Ciò significa che devi valutare con attenzione texture e probabilità.
Poiché i colori valgono più dei full, le mani suited assumono un’importanza centrale. Inseguire un flush draw è spesso profittevole, soprattutto quando si combina con un progetto di scala.
Le continuation bet vanno usate in modo selettivo: sui board troppo connessi, gli avversari colpiranno spesso qualcosa. Conviene bluffare meno e puntare più spesso con mani forti o semi-bluff di valore.

Gestione del bankroll e varianza

Il Short Deck Poker è un gioco ad alto rischio e alta ricompensa. La varianza è notevolmente superiore rispetto al Texas Hold’em, poiché le mani forti si scontrano con maggiore frequenza.
Per questo serve una disciplina ferrea nella gestione del bankroll: conserva più buy-in rispetto al solito e riduci i limiti se attraversi un periodo negativo. Anche il tilt è un pericolo costante: mantenere la calma e accettare le oscillazioni è parte integrante della strategia.
Come ricordato da Phil Ivey, uno dei maestri di questa variante, “nel Short Deck c’è molta più azione e spesso si finisce 50/50. È un gioco perfetto per chi ama rischiare”.

Errori da evitare nel Short Deck Poker

Molti giocatori di Texas Hold’em commettono errori quando passano al formato 6+. I più comuni sono:

  • Sopravvalutare piccole coppie o assi deboli.
  • Dimenticare che il colore batte il full house.
  • Adottare uno stile troppo passivo postflop, inadatto alla natura esplosiva del gioco.
    Essere consapevoli di queste trappole ti permetterà di ridurre gli errori e massimizzare i profitti.

Tornei e cash game: strategie a confronto

Nel cash game, gli stack profondi favoriscono uno stile aggressivo e creativo: mani suited e connesse hanno più valore, e costruire grossi piatti è parte del piano vincente.
Nei tornei, invece, la strategia deve adattarsi al fattore ICM e alla pressione dei bui crescenti. All’inizio serve pazienza, ma quando le stack si accorciano, la selezione delle mani diventa cruciale.

FormatoStrategia principalePerché funziona
Cash GameGioca in modo aggressivo con mani suited e forti drawGli stack profondi permettono linee creative e pressione costante
TorneiAdatta il ritmo ai bui e all’ICM, scegli spot mirati per l’aggressioneLa sopravvivenza vale quanto l’accumulo di chip

Evoluzione e meta del gioco

Essendo una variante relativamente nuova, il Short Deck Poker è ancora in evoluzione. Le strategie GTO sono in sviluppo e i professionisti stanno sperimentando approcci innovativi, come strategie limp-heavy preflop e multiway pot più frequenti.
Chi studia, sperimenta e si adatta rapidamente può ottenere un vantaggio notevole. Il Short Deck premia la creatività quanto la disciplina, e la sua natura esplosiva garantisce che non sarà mai un gioco per i deboli di cuore.