Andrew Moreno, pro con oltre vent’anni di esperienza e coach molto richiesto, parte da un parallelo chiaro: come le MMA sono passate dal “menare al centro” a incontri tecnici e strategici, anche il poker ha smesso di premiare l’aggressività cieca. I vecchi spot di 3-bet, 4-bet e 5-bet preflop “spinte a tavoletta” hanno lasciato spazio a un gioco fatto di analisi, adattamenti e attacchi mirati alle falle avversarie. Se resti monodimensionale, i giocatori bravi ti smonteranno.
Il problema più diffuso: il check debole

Molti amatori puntano sempre le mani forti e di medio valore e fanno check solo con scarti. Così il range di check diventa fragile e leggibile: i pro stabbano spesso contro il tuo check, e quando la texture cambia (turn/river “dinamici”) le tue value del flop si trasformano in semplici bluff-catcher.
Rimedi immediati
- Inserisci nel check anche top pair con kicker medi, coppie medie, progetti e alcune mani molto forti per proteggere la linea passiva.
- Alterna check/call e check/raise: senza mani forti nel check, le tue trappole non esistono e gli avversari aggrediscono a piacere.
- Su board che cambiano spesso (scale/colore possibili), controlla più spesso flop/turn con value medio, per avere bluff credibili quando arriva la carta giusta.
Piano d’attacco per tipi di avversario
Scenario: apri dal cutoff con K-J off, 50 bui effettivi; chiama il bottone; heads-up su flop Q-7-5 rainbow (fuori posizione dovrebbe controllare spesso).
Contro il professionista aggressivo
- Linea consigliata: check con gran parte del range; su puntata piccola, chiama con K-J (contro la sua larghezza di stab hai abbastanza equità e ottime backdoor).
- Turn: se checka dietro, hai una mano perfetta per trasformare in bluff su molte carte (A, K, J, 10, carte basse che aprono progetti).
- Perché funziona: i pro sanno che “popolazione” non bilancia il check OOP e puniscono. Bilanciando, li costringi a rinunciare a stab automatici e a giocare piatti più scomodi.
Contro il passivo/tight
- Linea consigliata: check/fold spesso con K-J su bet flop; quando mostra aggressività è sbilanciato verso valore → sovrafoldare è corretto.
- Quando checka dietro, il suo range è cappato: prepara turn/river con puntate molto grandi (75–125% piatto) su carte che favoriscono la tua storia (overcard, scary card, completamenti plausibili).
- Perché funziona: non bluffa abbastanza e arriva spesso a showdown con mani medie; le overbet lo mettono in crisi.
Come costruire un range di check credibile (e vincente)

- Quote indicative OOP su board neutri/dinamici: 50–70% di check complessivo; dentro ci vogliono value, medium-strength, draw e qualche nuts.
- Se betti: scegli size piccole con grande parte del range su board secchi; su texture dinamiche preferisci size più grandi ma mantieni value e bluff bilanciati.
- Progetta la linea fin dal flop: quali carte del turn ti fanno puntare? Quali ti fanno continuare a controllare? Senza un piano, turn/river li giocherai “a sentimento”.
Sfruttare i board dinamici
Quando la texture può cambiare drasticamente:
- Chiama spesso flop con progetti e coppie deboli → tieni alto il numero di bluff naturali al turn/river.
- Over-bluff selettivo: se escono carte che colpiscono più la tua percezione di range che quella avversaria (es. completa la scala che rappresentavi), spingi forte.
- Value che degrada: top pair “nuda” sul flop può diventare bluff-catcher su river pericolosi; evita di “valorizzarla” troppo presto, conserva EV nelle street successive.
Manuale tascabile per tornei live
- Baseline: definisci prima del torneo le tue linee standard per board comuni (Q-7-5r, K-T-4r, 9-8-6ss).
- Note sul tavolo: annota chi stabba spesso vs check, chi non bluffa mai, chi chiama largo. Ogni informazione vale bui.
- Adattamento: abbandona la strategia “taglia unica”. Cambia frequenze, size e linee in base al profilo davanti.
- Discipline di size: piccole (25–33%) su board secchi, grandi (60–100%+) su runout che favoriscono la tua storia.
- Pulizia mentale: evita ego-war. Contro i bravi, le battaglie devono essere “noiose e tecniche”: piccoli piatti vinti per accumulo, e i KO arrivano da soli.
Esercizi pratici (da fare stasera)
- Rivedi 50 mani OOP su flop neutri: quante volte hai puntato tutte le value? Inserisci 3 mani forti per ogni 10 check.
- Crea 3 matrici di check per board: alto-secco, medio-connesso, basso-dinamico.
- Allenamento turn/river: scegli 10 runout e scrivi in anticipo se bluffi/valuebetti e con quali size.
- Diario exploit: segna 3 pattern ricorrenti degli avversari e la contromossa profittevole.
Il poker moderno premia chi protegge il check, riconosce i runout critici e sa cambiare marcia in base al tipo di avversario. La forza bruta non basta più: serve tecnica, pianificazione e la voglia di deviare dal piano quando l’evidenza lo richiede. Parola di Andrew Moreno.