All in Abyss Judge the Fake: Scommetti sulla vendetta tra poker, streghe e anime hardcore

All in Abyss: Judge the Fake è una visual novel ibrida con elementi RPG, che mescola umorismo tagliente, atmosfere anime estreme e partite di poker ad alta tensione. La protagonista, Asuha Senahara, è tutto fuorché una paladina convenzionale: arrogante, sboccata e testarda, affronta le sue sfide a suon di carte e insulti.

Dopo una pesante sconfitta pubblica a Texas Hold’em, dove viene persino morsa dalla sadica e caramellosa antagonista Ulu Amamino, Asuha giura vendetta. Così ha inizio il suo viaggio nella Città delle streghe, un luogo dominato da un’élite crudele che usa il poker per decidere chi vive e chi muore.

Poker come strategia, non solo fortuna

L’ambientazione richiama Atlantic City: sotto le luci scintillanti dei casinò si nasconde un sottobosco di miseria e disperazione. In questo mondo, le partite di poker sono vere battaglie, e i boss fight si concludono spesso con esecuzioni grafiche e disturbanti, ispirate a SAW. Queste scene, seppur saltabili, aggiungono un peso emotivo potente, sottolineando la posta in gioco: la vita stessa.

Le scelte narrative, le deduzioni logiche e la gestione delle abilità da RPG aggiungono profondità a una trama che, pur essendo fortemente verbosa, non manca di carisma. Tuttavia, attenzione: il linguaggio volgare è onnipresente e alcune sequenze potrebbero risultare disturbanti per i più sensibili.

In All in Abyss, il poker diventa un sistema di combattimento a turni. Le mani vanno giocate con intelligenza, combinando abilità attive e passive, ottenibili vincendo match e spendendo punti abilità. La scelta di quali abilità usare e quando attivarle è fondamentale per prevalere. Serve sangue freddo, strategia e un pizzico di fortuna.

Le partite contro i boss, soprattutto quella finale, sono impegnative ma giocabili con le giuste preparazioni. Spesso è necessario esplorare, raccogliere informazioni, leggere con attenzione ogni descrizione di oggetti, parlare con tutti i personaggi secondari e visitare luoghi nascosti per ottenere vantaggi chiave.

Stile anime e musica elettrica per un’atmosfera unica

Lo stile visivo è accattivante, con ritratti espressivi, UI ben strutturate e un’estetica che mescola anime e luci da casinò. Alcune immagini contengono elementi generati da AI rifiniti a mano, dettaglio da tenere a mente per chi è sensibile a questo aspetto.

Il comparto sonoro è dominato da chitarre distorte, con brani rock e metal che sottolineano le fasi più intense, soprattutto nei combattimenti. I fan delle sonorità pesanti troveranno qui una colonna sonora ben mixata e coinvolgente, che aggiunge tensione e ritmo.

Il gioco si articola in cinque capitoli, per una durata complessiva di circa 15 ore. Nella parte finale, però, la trama lascia il posto a un’intensificazione delle partite, rendendo il ritmo più lento e ripetitivo. Chi non ama il poker Texas Hold’em rischia di perdere interesse.

Nonostante ciò, l’equilibrio tra poker, elementi investigativi e sviluppo RPG riesce a mantenere alto l’interesse, a patto che si giochi a piccole dosi e con la voglia di imparare i meccanismi del gioco.

All in Abyss: Judge the Fake non è un titolo per tutti. Il suo mix di anime crudo, poker letale e atmosfera dark lo rende un’esperienza unica ma divisiva. Se vi piacciono i personaggi sopra le righe, le sfide tattiche con le carte e non vi spaventano tematiche mature e violente, allora All in Abyss potrebbe sorprendervi con la sua profondità e stile inconfondibile.

Chi vuole solo una storia leggera o una visual novel “soft” farà meglio a cercare altrove. Ma per chi ama giocare sporco, con stile, il mondo di Asuha e della sua sete di vendetta sarà una scommessa da fare.