Strategie del Poker

>Puntiamo il giusto per massimizzare i profitti

>Nel gioco del poker puntare correttamente dei soldi è una delle tante cose che bisogna saper fare se si vuole raggiungere l’obiettivo finale: la conquista del piatto.

Girovagando sulla rete, non molto tempo fa, mi ritrovai su un ottimo articolo postato da Marco Trevix, il cui argomento era “il significato delle puntate nel Texas Hold’em“. Dopo averlo letto con estrema attenzione, poichè non si finisce mai di imparare, decisi di scriverne uno sullo stesso argomento basandomi su quello che avevo appena letto. Riporto qui lo stralcio di quell’articolo sperando che possa essere d’aiuto ad altri come lo è stato per me, dato che, anche se si è bravi, non vuol dire che non si possa migliorare ancora!

Ogni qual volta che ci sediamo ad un tavolo da gioco trasmettiamo, a volte anche inconsciamente, segnali agli altri giocatori. Tali segnali saranno più o meno significativi per chi li raccoglie ma di sicuro saranno attento studio da parte di un buon giocatore. Uno dei segnali che mandiamo giocando è la puntata (bet) che facciamo quando vogliamo partecipare ad una mano. Il fatto stesso di puntare dei soldi vorrà dire per gli altri: stavolta ci sono anch’io per il piatto!
Ma la puntata in se può trasmettere altri segnali di maggior interesse e saputa sfruttare a dovere riesce ad essere un’ottima arma nel nostro arsenale per vincere il piatto.
La puntata è comunque sempre subordinata ad altri due fattori da tenere in seria considerazione, quali: la posizione al tavolo e la forza della nostra starting hand.

Nel poker, in generale, esistono quattro tipi diversi di puntata:

  1. la Value Bet
  2. la Bluff Bet
  3. la Semi-Bluff Bet
  4. la Semi-Demi-Bluff Bet

Vediamo ora di analizzarle una ad una.
La Value Bet è la classica puntata che eseguiamo quando riteniamo che le nostre carte siano la mano migliore al momento. Lo scopo di questa puntata è fondamentalmente quella di far si che gli altri paghino per avere il privilegio di batterci. Regalare una carta agli avversari facendo check potrebbe costarci, più avanti, molto caro. Generalmente la value bet, in termini di dollaroni, dovrebbe essere compresa tra la puntata massima raggiunta preflop e il massimo del piatto in quel momento. Ad esempio: se per vedere il flop abbiamo dovuto vedere (call) una puntata di 50$ su un piatto di 180$ sarebbe una follia puntare solo 10$ per il prosieguo della mano una volta visto il flop a noi favorevole. E’ opportuno, invece, un piccolo aumento in misura del 20/30% in più sull’ultima puntata: una cifra adeguata sarebbe 70/75$. Cifre più alte o più basse significherebbero cose ben diverse agli occhi degli avversari, ma queste le vedremo più avanti.
La Bluff Bet è invece la classica puntata fatta con la speranza che l’avversario abbandoni la mano (fold). Essa deve essere fatta in relazione allo stack dell’avversario, cercando di insinuare il dubbio in lui che quello che stia per pagare sia un prezzo troppo alto per le sue carte. Un esempio sarà di certo più significativo: stack nostro 2400, stack avversario 3000, si ritiene che l’avversario non abbia granchè in mano e quindi una puntata consistente, su un piatto ipotetico di 1000$, potrebbe fargli abbandonare la mano. La bluff bet da fare dovrebbe essere intorno, o più, ad un terzo dello stack avversario e quindi dai 1000$ in su. Puntare di più o di meno potrebbe essere controproducente. Puntando in più l’avversario potrebbe leggere il nostro bluff e chiamarci a condizione che ritenga le sue carte vincenti sulle nostre. Puntando di meno l’avversario potrebbe chiamarci con la speranza di chiudere un punto e poichè più alto di stack vedrà l’impresa non tanto onerosa. Riepilogando quindi la bluff bet deve essere finalizzata a far abbandonare il piatto e deve essere fatta in relazione allo stack avversario dopo un attenta lettura del suo stile di gioco.
La Semi-Bluff Bet è una puntata che si effettua in special modo con starting hands che possano trasformarsi in scala o colore, e da cui ci si aspetta due possibilità di riuscita: il fold da parte dell’avversario oppure, se decide di vedere la puntata, la possibilità di vincere la mano chiudendo un punto medio o forte. Esempio: spilliamo A9s a fiori, il flop è 6fiori 7fiori 3quadri. Puntando possiamo ottenere il fold dell’avversario che penserà a probabilità di scala o colore oppure il suo call, dove avremo buone probabilità di chiudere comunque un punto.
La Semi-Demi-Bluff Bet è una puntata con una triplice forza:

  • è una puntata che si effettua con starting hands che abbiano già un certo peso in un eventuale showdown;
  • è una puntata che può far lasciare il piatto agli avversari;
  • è una puntata effettuata con carte che possono decisamente migliorare.

Facciamo un esempio: starting hand 1010, flop A 9 10. Già questo basta a farci capire la forza di questa puntata. Prima del flop abbiamo una pocket pair abbastanza alta da poter giungere allo showdown con discrete possibilità di vittoria e dopo il flop (a noi favorevole in questo caso) il punto migliora chiudendo il set. In caso di flop diverso la puntata può comunque portare al fold dell’avversario (bluff).

Si vuole ricordare che la puntata, per essere efficace qualunque essa sia, dovrà comunque avere un valore diverso a seconda della posizione di gioco, della forza della starting hand e dagli avversari che si hanno di fronte. Non esiste una regola esatta da usare per gestire le puntate, piuttosto è l’esperienza acquisita sul campo l’unica vera guida per sfruttarla nel modo più appropriato.
Inoltre le puntate acquisiscono diversa importanza in base allo stile di gioco applicato. Fare slow playing puntando poco con starting hands di classe 1 potrebbe essere controproducente, così come puntare troppo su mani da foldare in automatico e a cui invece ci si affida nella speranza che la fortuna ci venga incontro. Saper valutare caso per caso la forza della nostra mano e di quella avversaria è l’unica vera differenza tra un giocatore ed un buon giocatore!

Resta ben inteso che queste rimangono sempre linee guida, non rigide regole da seguire scupolosamente, e che ogni giocatore dovrà adeguare al suo stile di gioco e a quello degli avversari.

Si ringraziano Marco Trevix per la prima stesura dell’argomento e www.italiapokerclub.com

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