>Finalmente qualcosa si muove nella legittimazione del poker sportivo quale gioco d’abilità piuttosto che d’azzardo.
Ad intraprendere un passo estremamente importante in tale direzione è la Provincia Autonoma di Trento che, per iniziare a dare una posizione legislativa corretta al poker sportivo, ha modificato la “Tabella dei Giochi Proibiti”, tabella la cui esposizione è obbligatoria all’interno dei pubblici esercizi in Italia.
Tale modifica rende perfettamente legale l’organizzazione di tornei di poker sportivo se organizzati come segue:
- la quota di iscrizione predeterminata non deve essere superiore a 50,00€;
- la quota di partecipazione alle spese non deve essere superiore al 10% della quota di iscrizione;
- i proventi del gioco devono essere prestabiliti, costituiti solo dalle quote di iscrizione e destinati esclusivamente all’acquisto di premi;
- il montepremi deve essere costituito dalle quote di iscrizione;
- sono vietati premi in denaro;
- è vietato incrementare la raccolta del denaro, ad esempio con acquisto di ulteriori fiches;
- la perdita non deve essere aleatoria, nel senso che ciascun giocatore deve preventivamente conoscere con esattezza quanto può vincere o perdere.
La notizia è senza dubbio positiva, segno indelebile che il problema legislativo esiste e che quanto prima occorre occuparsene. Il tutto viene preso, dal mondo degli appassionati e addetti ai lavori, con ottime speranze e con l’augurio che tale esempio venga ben presto seguito da quante più provincie italiane possibili, in modo da dare un unico, forte segnale al legislatore.
Qui la comunicazione ufficiale della Provincia Autonoma di Trento.