Il famoso organo o ente che dir si voglia “AAMS“, dopo aver analizzato il mercato italiano in questi ultimi mesi, si è reso conto del declino della raccolta del poker online sia nei tornei che nei cash.
Microgame alias People’s Network è in testa con il 26.38% a seguire troviamo Pokerstars con il 26% e verso la fine vi sono Playtech, Bwin.party e Lottomatica. In questo ultimo periodo la società più colpita è stata Pokerstars anche se di poco rispetto allo scorso anno. Analizzando i dati diffusi, l’AAMS ha riscontrato un calo del 10% complessivo nel periodo che va da Marzo ad Aprile e il 26% nel giro di 4 mesi ossia da Gennaio ad Aprile.
Secondo uno studio condotto da Price Waterhouse Coopers, emerge che già il 15% di calo basta a ridurre il giro di affari del poker online in quanto incide sul rake bloccando cosi la crescita e la diffusione in un paese. Per emergere da questa crisi se cosi possiamo definirla, molte aziende hanno deciso di puntare sul gioco d’azzardo online e scommesse sportive, della serie se vi sono cali nel poker online, cerchiamo di recuperare altrove!
Ovviamente le aziende devono fare i conti con il governo, nel caso decidesse di applicare delle tasse cosa molto probabile, le perdite non potrebbero essere risanate. La crisi economica e il governo Monti sono solo alcuni dei motivi che spinge numerosi giocatori a gettare la spugna e a tenere il denaro per se anzichè investirlo in qualche poker room. La percentuale di perdita riportata nell’articolo riguarda la differenza tra lo scorso anno e il 2012.
Il 26% in circa 4 mesi (maggio e giugno esclusi) è assai, siamo curiosi di vedere come saranno le raccolte dei mesi successivi, questa estate se l’AAMS tirerà le somme, confronteremo i risultati di oggi con quelli di allora e vederemo se ci saranno miglioramenti o la situazione andrà viva via peggiorando sempre più.