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Facebook, il gioco d’azzardo e la questione etica

Scritto da Pokerista

Quando Facebook ha annunciato il lancio di un’app per il gioco d’azzardo sul proprio portale, la notizia ha suscitato un certo scalpore. Nonostante il social network abbia assicurato che solo i maggiorenni avranno accesso al servizio, c’è chi teme che gli utenti più giovani trovino il modo di aggirare il divieto.

Del resto, la scelta di Facebook è motivata proprio dalle preferenze degli utenti. Secondo le stime più recenti, il 53% degli utenti partecipa alle app di giochi proposte finora, che non prevedono vincite in denaro. I programmi Texas Hold’Em Poker, Best Casino, Bingo Blitz, DoubleDown Casino e Slotomania registrano 11.240.000 utenti al giorno, un dato davvero eccezionale.

L’iscrizione a Facebook è libera e gratuita, consentendo a chiunque di creare un proprio account e d’inserivi foto, video e informazioni di ogni genere e di interagire con amici e conoscenti presenti nel network. La gestione e il mantenimento di questo network hanno costi considerevoli, ed è qui che entrano in gioco le app e altri accessori. Nei cosiddetti “social games”, gli utenti possono acquistare beni virtuali attraverso “crediti” virtuali, generando una rendita considerevole (basti pensare che Zynga, l’azienda che produce questi giochi, è la fonte del 12% del ricavato annuale di Facebook).

Gli utenti sono quindi intenzionati a giocare, anche quando non vi è la possibilità di vincere premi in cash. Guardando questi dati, appare evidente che i consumatori sono interessati al gioco d’azzardo, e per questa ragione Facebook ha deciso di garantire loro la possibilità di vincere davvero. Per il momento si tratta di un progetto pilota accessibile solo agli utenti del Regno Unito, ma esistono molte altre case da gioco online intenzionate a stabilire una collaborazione con i social network. Come Unibet, che, oltre a gestire il servizio Unibet scommesse e i tornei di Unibet Open, offre anche un’intera sezione di giochi di casinò online per appassionati.

I critici continuano a insistere sull’aspetto etico del gioco d’azzardo, ma i casinò online come Unibet sono regolamentati da leggi internazionali per evitare lo sfruttamento dei consumatori. Anche Facebook, che già da tempo si destreggia nel campo dell’etica online, può essere sottoposto agli stessi livelli di sorveglianza, impendendo così qualsiasi abuso delle sue funzioni. Se questo primo esperimento avrà successo, possiamo aspettarci una nuova generazione di app del gioco d’azzardo sul nostro social network preferito!

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