>I testa a testa, o Heads Up che dir si voglia, sono divenuti in breve tempo una modalità di gioco del poker (nella variante Texas Hold’em) sempre più richiesta, tant’è che le varie poker room presenti in Internet hanno dovuto subito adeguarsi e garantire agli utenti le possibilità di gioco ai limiti più disparati. Ma cos’è un heads up in parole povere?
E’ la partita condotta esclusivamente contro un unico giocatore. Entrambi i contendenti pagano un Buy In (ingresso) per partecipare e chi vince prende tutto, alquanto semplice si direbbe. Non potrebbe esserci eresia più grande.
Una partita heads up è quanto di più frenetico e ricco di azione ci si possa immaginare. Giocare veloci, puntare e rilanciare spesso sono prerogative uniche di queste partite.
Se nel poker normalmente un giocatore sceglie di giocare un numero ben preciso di mani, di norma le starting hands di classe 1, 2 e 3, quindi meno del 20% delle mani, nell’heads up si arriva a giocare oltre il 90% delle mani riducendo di molto la selezione delle mani di partenza. Difatti queste partite vengono giocate più sulle debolezze dell’avversario piuttosto che sulla forza delle nostre carte. Tale tipo di gioco richiede una lucidità mentale e una rapidità di pensiero sopra la media; la concentrazione verso lo svolgimento del gioco deve essere totale e l’aggressività la fa da padrona.
Cosa giocare
Tornando un attimo indietro vediamo quali sono le mani migliori da giocare in una partita uno contro uno. Tutte le mani che presentano una figura negli Heads Up diventano mani abbastanza forti da essere giocate: Kx, Qx, Jx vi daranno in media il 4o% dei piatti meritando un raise prima del flop. Mani del tipo Ax possono essere affrontate allo stesso modo o giocate in slowplay alla ricerca della trappola per rubare più chips possibili all’avversario. Le coppie medio-basse TT-99-88-77-etc. andranno giocate con un rilancio preflop ed in caso si centri il set lo slowplay diviene obbligatorio. Le coppie alte o vestite JJ-QQ-KK-AA divengono in queste partite ottime starting hands per concludere velocemente il gioco e meritano un approccio che varia da giocatore a giocatore; io normalmente propendo per un discreto rilancio preflop teso a mandare l’avversario All In, in fondo in queste partite si è uno contro uno quindi abbiamo il 50% di probabilità di vincere, ed in questi casi partiamo già con una coppia alta in mano. Ribadisco sempre che queste sono linee di principio che ognuno può, anzi deve adattare, al proprio stile di gioco.
Le mani con bassi connectors come 45-56-67-etc. divengono qui delle vere e proprie mani trappola, poichè difficilmente centreremo la scala, ed in caso di coppia al flop potremo investire troppo prendendoci eccessivi rischi. Stessa cosa possiamo dire di starting hands con carte di basso valore suited. Anche se dovessimo chiudere il colore dopo il flop i rischi di imbatterci in mani avversarie più forti è molto elevato e quindi vanno giocate senza pretendere troppo.
Mani del tipo 52-63-82 e simili normalmente non vanno giocate, ed in caso di spese non eccessive possiamo spingerle fino al flop per vedere se il board ci regala qualche sorpresa senza dimenticare però di protendere per il fold immediato in caso contrario. Esse serviranno comunque a far variare il nostro gioco quanto basta per cercare di confondere le idee al nostro avversario.
Aggredire, aggredire, aggredire
La vera chiave di volta per portare a casa il risultato in queste partite è l’aggressività.
I professionisti degli Heads Up riassumono queste tipologie di partite con una sola frase: “o Raise o Fold“. Nell’uno contro uno il call è semplicemente da evitare!
La strategia di gioco vincente è quella di portare a sè quanti più piatti possibile, anche di piccolo valore, erodendo pian piano lo stack dell’avversario per porci in vantaggio e per far ciò è necessario essere aggressivi fin da subito. Inutile dire che nell’uno contro uno il bluff è una delle armi principali da usare contro l’avversario. Più egli folderà le mani più noi riusciremo nell’intento di erodere lo stack quanto basta per farlo esporre con giocate errate.
Variare il proprio gioco è fondamentale e mosse come il check/raise o il reraise sono qui necessarie per imporre il proprio gioco.
Mettere sotto pressione l’avversario il più possibile vi renderà vincenti, aggredire è quindi l’unica azione possibile. Evitate, e ribadisco evitate la passività in questo tipo di partite. Attendere la mano forte è quanto di più sbagliato ci possa essere in quanto, statisticamente, questo avverrà ben poche volte durante l’arco della partita e se l’avversario avrà preso adeguate misure folderà all’istante appena vi vedrà più intraprendenti, e comunque anche se arriverete al double up non avrete fatto altro che recuperare quanto avevate perso in precedenza; evitate assolutamente la passività.
Giocare sull’avversario
Nell’Heads Up diventa indispensabile capire la metodologia di gioco dell’avversario. Capire la sua forza e le sue debolezze sarà il nostro obiettivo principale della partita. Solo così riusciremo a prendere le misure sulle sue azioni e preparare quindi la migliore strategia di attacco al suo stack. Ad esempio, se l’avversario fa spesso call senza mai rilanciare si rende facilmente vulnerabile alla vostra aggressività, se bleffa troppo un reraise adeguato potrebbe costringerlo al fold, se risponde invece troppo spesso ai vostri rilanci aspettatelo al varco non appena vi capita una mano davvero forte; insomma prendere le misure sul vostro avversario dovrà essere la vostra priorità numero uno.
Chiudere la partita
Se la partita la state facendo voi, e di conseguenza avete notevolmente ridotto lo stack dell’avversario, continuate a spingere sull’accelleratore. Anche se l’avversario si spinge avventurosamente All In non perdete mai l’iniziativa e chiamatelo sempre. Il più delle volte egli andrà All In appena vedrà un asso o carta alta, e anche lì i vostri 72 off suited conservano circa il 30% di possibilità di vittoria; mal che vada lui avrà fatto un double up e voi vi ritroverete a dover ricominciare l’erosione dello stack. Questa strategia, di norma, dovete applicarla quando avrete almeno il vostro stack in rapporto al suo di 3:1 (3500:500 e simili).
Se malauguratamente siete voi ad essere short stack dovrete cercare il double up alla prima occasione sfruttando le starting hands al meglio possibile. Anche in questo caso il call è da dimenticare, aggredite su starting hands forti in preflop e alla prima occasione post flop (anche se avrete centrato solamente la bottom pair). In caso di flop a voi contrario lasciate immediatamente il piatto senza correre ulteriori rischi e impelagarvi magari in qualche bluff disperato, il 90% delle volte l’avversario vi chiamerà senza troppi problemi. In caso, invece, di una coppia alta lo slow play è d’obbligo alla ricerca di quante più chips possibili.