>Una cosa risaputa dai giocatori di esperienza è quando aggredire. L’articolo è dedicato soprattutto ai principianti che vogliono migliorare il loro stile di gioco ma ciò non toglie che anche i giocatori più esperti potranno forse trovare qualche spunto interessante dalla lettura di queste poche righe.
Quando si è in gioco e il flop ci ha sorpreso con le sue grazie portandoci un buon punto è necessario aggredire gli altri giocatori in maniera decisa. Ad esempio: su un flop 8 7 10 rainbow e la nostra starting hands 9J, dobbiamo sicuramente iniziare a far crescere il piatto e al contempo stesso iniziare ad isolare quei giocatori che potrebbero al turn o al river chiudere un punto superiore al nostro.
Ricordo sempre che fare slowplay in queste situazioni potrebbe costare molto caro nel caso in cui una free card porti una possibilità di colore per qualche giocatore coinvolto nel piatto. Difficilmente voi abbandonerete la vostra scala e molto probabilmente il giocatore avversario sarà ben predisposto ad arrivare al river per vedere di chiudere il colore che vi batterebbe. Quindi puntare senza esitazione porta sicuramente all’abbandono del piatto da parte di quei giocatori che tenteranno un draw.
Ma quanto puntare per far crescere si il piatto e mantenere i giocatori deboli ancora dentro? Un buon valore di puntata è i ¾ del piatto o al massimo l’intero ammontare del piatto. Non esagerate andando overbet, potreste ottenere l’effetto contrario e far abbandonare tutti gli avversari oppure potreste ritrovarvi costretti a metter mano a tutto il vostro stack nel caso di un raise da parte di un avversario. In caso siate in buona posizione di gioco un check/raise da parte vostra al flop potrebbe portarvi alla rapida conclusione della mano ma al contempo ridurrebbe di molto le possibilità di incrementare le vostre entrate finendo la mano più avanti.
La regola da adottare caso per caso non esiste, sarete sempre voi a dover analizzare attimo per attimo lo svolgimento della mano, ed in caso di qualche scare card al turn provate a forzare per chiudere la mano prima che diventi troppo pericolosa.
Molti giocatori preferiscono rischiare per non mostrare la reale forza della mano posseduta ma a quel punto un river favorevole all’avversario vi porterebbe ad essere “pot committed” e di conseguenza in grossi guai. Meglio ridurre i rischi al minimo e accontentarsi di quello che si è riusciti a portar via. In alcuni casi suggerisco un buon check/raise al turn, poiché questo tipo di puntata tende ad isolare ulteriormente gli avversari. Un check/raise adeguato in termini di importo escluderà automaticamente coloro che sono in attesa di un draw e continuerebbe a far giocare quegli avversari che un punto in mano già lo hanno.
Altre possibilità di gioco sono se ad esempio con AK in mano e trovo un flop favorevole del tipo A59 o K62 e simili. In questi casi bisogna fare estremamente attenzione alla possibilità che qualcuno abbia chiuso una doppia coppia con lo scarno river che magari ha deciso di giocare. Questo tipo di mani possono diventare vere e proprie trappole ai vostri danni, dove voi avete la top pair e il top kicker e magari vi andate a scontrare con un avversario che ha già un punto superiore al vostro. Il consiglio in questo caso è di analizzare attentamente le mosse dell’avversario e cercare di spendere il meno possibile per arrivare alla conclusione della mano, che se si prospetterà a vostro sfavore almeno vi vedrà salvaguardare il vostro stack, ed in caso di vincita avrà portato ugualmente qualcosa a rimpinguare le vostre chips. Come sempre meglio guadagnare poco ma essere certi di portare a casa la mano piuttosto che provare a spingere forsennatamente per far abbandonare la mano all’avversario che probabilmente vi crederà in bluff o avrà letto adeguatamente il vostro punto e non aspetta altro che la vostra puntata per un raise successivo.
Evitate sempre di arrivare “pot committed” in una mano, salvaguardate al meglio il vostro stack e i risultati non tarderanno sicuramente ad arrivare.
Buon pro vi faccia!